L'Italia ed il bisogno di innovazione ICT
L'Italia ha un numero considerevole di piccole e medie imprese, e questa "frammentarietà" produttiva, nata anche per soddisfare le grandi imprese (poichè una buona parte delle PMI le vede come principali clienti), é una caratteristica del Paese da molti anni, e per quanto ci si possa augurare un processo di aggregazione, lo rimarrà per altri anni ancora.
Un limite é rappresentato dai loro mercati di sbocco: la moltitudine delle piccole e medie imprese "vende" al mercato italiano, quindi tende a soddisfare il solo mercato interno. Questo fatto porta a riflettere, ormai la società é entrata nel periodo della globalizzazione, e le imprese dovrebbero cercare di aumentare (possibilmente) i loro mercati, puntando allo sviluppo di relazioni di partnership e di business con aziende estere.
L'innovazione ICT può essere di sicuro un fattore abilitante, in alcune circostanze il fattore critico di successo: ma la modernizzazione tecnologica delle PMI, che può partire da una decisa informatizzazione di base, deve essere accompagnata dall'adozione di una visione di tipo internazionale, da nuovi modelli di business, da strategie di produzione e distribuzione dell'offerta, da campagne di marketing ed attività di branding.
Le PMI nazionali possono far meglio, se intendono confrontarsi con i mercati internazionali sono chiamate a migliorare i propri processi di produzione. Come ha scritto Alfonso Fuggetta, Amministratore Delegato CEFRIEL:
" Il Paese ha bisogno di innovare la propria vocazione industriale. Ha bisogno di sviluppare nuovi prodotti e nuovi servizi. L'ICT può giocare in questo processo un ruolo decisivo. Grazie all'ICT si può inserire intelligenza in tutti gli oggetti rendendoli 'intelligenti' ".
L'innovazione ICT può essere la leva ottimale per molte aziende, di qualsiasi dimensione, dalle "micro" alle medie (si presume che le grandi imprese abbiano raggiunto una discreta dotazione di tecnologie informatiche). Se lo stato di salute delle PMI é, nella media, buona, si può pensare che queste siano disposte ad investire nel loro rafforzamento. Una ricerca condotta dall'Associazione Italiana della Produzione (Aip) in collaborazione con il Censis, "Modelli di crescita delle PMI. Ritorno alla competitività tra questione dimensionale, innovazione e internazionalizzazione", ha cercato di individuare i modelli di crescita delle PMI. " Le imprese osservate rivolgono una particolare attenzione al mercato e ai clienti. Sono loro a imprimere la forza per il posizionamento competitivo ed è a loro che le aziende cercano di proporre una gamma sempre più ampia e completa di prodotti e servizi, un’offerta garantita da un marchio e realizzata grazie a tecnologie e know-how in grado di differenziarla ".
Le condizioni per migliorare ci sono, servono alle imprese nazionali una visione di medio termine, internazionale, ed uno spirito di innovazione, che possa incidere sul modo di "fare impresa" e sull'acquisizione di nuove competenze, i "famosi" skill professionali.
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