Marketing Intelligence

Il processo informativo di Intelligence a supporto delle ricerche di marketing, applicato principalmente per conoscere la composizione e le dinamiche di un particolare mercato ed il livello di competitività delle società leader

Sunday, October 12, 2008

Innovazione, produttività, ricerca, competitività: in Italia sono parole chiave o "buzzword" ?



L'Italia necessita di un vero risanamento, da qualcuno evocato addirittura come rinascimento. Capita spesso, specialmente nei periodi di crisi e nei periodi di campagna elettorale (che in Italia si integrano praticamente sempre), di leggere e sentire alcune parole chiave come "innovazione", "competitività", "produttività", "ricerca", "sviluppo". A queste parole dovrebbero essere associate, e non in termini di comunicazione politica (cioè, "propaganda elettorale"), delle idee che possano tradursi in fatti concreti, capaci di fornire risultati concreti. Purtroppo queste parole sono usate per dialettica, se non per retorica, ad esempio con lo scopo di blandire l'avversario politico o per giudicare gli scarsi risultati di una controparte. Dietro questi termini, nel mondo privato, si dovrebbero sostanziare dei programmi di modernizzazione, dei progetti di crescita: leggendo un piano industriale, si può comprendere come una determinata impresa voglia costruire il proprio futuro, su quali asset intenda privilegiare il proprio posizionamento e su quali azioni voglia consolidare (se non aumentare) la propria leadership. Un'impresa quando comunica ai mercati finanziari, quando parla alla comunità, si rivolge tanto ai propri shareholder quanto agli stakeholder, e cerca di avere la loro fiducia, quel consenso necessario per attrarre flussi finanziari e per costruire alleanze strategiche, indispensabili per gareggiare in un contesto divenuto internazionale.

Le parole innovazione, produttività, ricerca, competitività, sviluppo non dovrebbero essere usate per incantare, per suggestionare, per far sognare; quando ad usarle sono personaggi politici, imprenditori "prestati" alla politica, giornalisti / opinionisti, o "influenzatori" di varia natura ed altrettanto vario genere (che si lasciano consapevolmente strumentalizzare), queste parole dovrebbero essere misurate, e spese dietro a ragionamenti chiari, ben esposti, che possano far intendere subito la portata delle idee e gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Il rischio, niente affatto aleatorio, dell'abuso di queste parole? Che diventino delle "buzzword", cioè delle parole "di moda", e che possano perdere il loro reale significato, quel significato che spesso corrisponde alle esigenze del Paese e sempre più alle esigenze dei cittadini.

Digitando alcuni di questi termini su Google, si può venire indirizzati al programma operativo 2007-2013 "Ricerca e Competitività" - Programma che rientra nell'obiettivo Convergenza, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Si tratta di un programma finalizzato al rilancio della Strategia di Lisbona, quel disegno di lungo periodo che intendeva (e speriamo che intenderà, ancora) promuovere la produttività, l'innovazione, la crescita ed il benessere dell'Europa Comunitaria. Il Programma Quadro Competitività e Innovazione (CIP) 2007-2013 "opera in via complementare al Settimo Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico, contribuendo a colmare il divario tra ricerca e innovazione e a promuovere tutte le forme di innovazione". L'obiettivo generale del Programma operativo è il sostegno alla ricerca e sviluppo (R&S) e all'innovazione aziendale nonché il rafforzamento del sistema produttivo in
linea con la strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione. Gli investimenti interesseranno quindi la R&S, l'innovazione e la creazione di nuove imprese. Il programma intende creare 15 200 nuovi posti di lavoro (43% destinati a donne) nel settore dell'industria e in quello della R&S facendo leva su un investimento complessivo di 6,2 miliardi di euro.

L'Italia dovrà valorizzare, presto e bene, questi finanziamenti: prima si realizza una inversione, prima si potrà avviare quel risanamento auspicato da tanti anni, sempre più necessario.

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