Marketing Intelligence

Il processo informativo di Intelligence a supporto delle ricerche di marketing, applicato principalmente per conoscere la composizione e le dinamiche di un particolare mercato ed il livello di competitività delle società leader

Monday, October 20, 2008

Il marketing digitale, tra la crisi finanziaria ed il pericolo dell'intensificarsi della crisi industriale

La crisi finanziaria inizia a "colpire" negli USA il web advertising, quel segmento del mercato pubblicitario che negli ultimi anni ha consentito alla stampa di differenziare il proprio prodotto grazie ad un aumento dei canali di pubblicazione e diffusione dei contenuti, spesso "personalizzati" a seconda del target. Leggendo l'articolo di Alberto Flores D'Arcais pubblicato sul numero di Affari & Finanza (La Repubblica) di oggi, si può conoscere che il grave downturn economico probabilmente ha già cominciato a colpire la raccolta pubblicitaria sui canali internet, determinando una diminuzione delle revenue di questo particolare settore. "L'impasse proprio mentre stanno nascendo nuovi strumenti, dal blog al podcast". Il giornalista di Affari & Finanza basa una parte del proprio articolo sul rapporto sviluppato dalla PwC per lo IAB (Interactive Advertising Bureau), che informa della minore raccolta degli investimenti pubblicitari, una flessione in sè quasi inconsistente, ma potenzialmente determinante per capire le direzione prossime del mercato e prevederne le tendenze. Il rischio che corre il settore del web advertising é di chiudere il 2008 con un calo maggiore, una flessione che sicuramente rompe lo sviluppo continuativo di una nuova industria pubblicitaria, sempre più forte grazie all'affermazione di nuovi strumenti divulgativi e coinvolgenti, risultato dell'applicazione di quella tecnologia della rete che negli ultimi 15 anni ha rivoluzionato il settore della comunicazione pubblicitaria.

Può essere un segnale di arretramento dei cosiddetti rich-media? La convergenza tecnologica tra il settore IT e quello Telco ha favorito sinergie industriali e commerciali, e dato un particolare impulso alla trasformazione dell'industria dei media, nonchè rivitalizzato l'editoria "classica" che è stata capace di innovare l'informazione giornalistica da prodotto a "prodotto-servizio". Proprio il progresso ICT ha velocizzato il cambiamento nell'industria pubblicitaria, introducendo la gamma degli strumenti multi-canale nell'epoca del "real time wherever you are, 24/7, as long as you have an internet (fast) connection". Ma la risposta alla domanda non è semplice da sviluppare, nè può essere presentata dopo aver letto alcuni dei tanti dati a disposizione. Ad esempio, proprio in questi giorni, in Italia lo IAB ha presentato le previsioni per l'intero 2008: secondo la dr.ssa Layla Pavone, Presidente di IAB Italia, "la pubblicità web nel 2008 crescerà in Italia del 23,3% fino a 847 milioni" (fonte: articolo di Gabriele Di Matteo, La Repubblica, A&F). Quindi gli investimenti pubblicitari in Italia dovrebbe mantenere, anzi ben sostenere l'informazione ed il marketing digitale. Ma ritengo che in un periodo di crisi finanziaria, e con una crisi industriale che da tempo colpisce alcuni settori del Paese, alcuni budget pubblicitari possano esser ritoccati, e le strategie di marketing riviste e "compresse": purtroppo nei momenti di maggior buoi, spesso la luce dell'innovazione è la prima ad esser soffocata.

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