Marketing Intelligence

Il processo informativo di Intelligence a supporto delle ricerche di marketing, applicato principalmente per conoscere la composizione e le dinamiche di un particolare mercato ed il livello di competitività delle società leader

Thursday, April 10, 2008

Il marketing nella politica. La campagna elettorale suggestiona, emoziona, coinvolge. Senza informare veramente. Perchè?

In Italia la politica si é "impossessata" dei mezzi di comunicazione, stravolgendo i palinsesti televisivi ed imponendo una programmazione nuova, quella degli show elettorali. Un pò più sobri del passato, anche perchè la situazione macro-economica non può consentire tante energie (positive). Sia le radio, sia le televisioni, hanno ospitato in queste settimane numerose trasmissioni per intervistare i candidati alle prossime elezioni politiche. In queste trasmissioni i conduttori, o moderatori, hanno cercato di capire (senza particolari sforzi, a mio avviso) le idee particolari in campo politico-economico che i candidati volevano illustrare. Ma lo volevano veramente? Se si, come mai, allora, varie volte si sono sentite poche idee, tanti (troppi) slogan, insieme a frasi ad effetto comunicate proprio per attrarre il pubblico?

Forse, perchè le tecniche di marketing si sono "prepotentemente" affacciate in politica? Forse, perchè la comunicazione politica incorpora ora alcune straordinarie regole della comunicazione pubblicitaria, con la sua capacità di convincere il target a considerare un prodotto in modo immediato, quasi inconsapevole?

Come mai non sono stati argomentati, in modo didascalico, i punti principali dei programmi politici? Come mai non é stato spiegato il progetto di risanamento, passo per passo?

Come mai non sono stati confrontati, con estrema attenzione, i programmi delle diverse coalizioni politiche? Come mai, in assenza di una serie di confronti diretti, i giornalisti politici non sono stati attenti a creare interviste impegnative, anche critiche, per promuovere quelle indagini essenziali per conoscere "meglio" i politici del domani?

Eppure, nella letteratura della comunicazione di marketing, é decisamente noto che non é possibile "convincere" il consumatore solo con la suggestione, con l'emozione, ma bisogna "farlo partecipare", rendere connesso al messaggio, COINVOLGERLO.

Il marketing nella politica studia il concorrente.
Conosce i bisogni del Paese.
Comunica di conoscere i bisogni della collettività.
Organizza i meeting, i congressi, anche i "comizi di una volta", per poter emozionare le platee.
Prepara gli slogan, la campagna mediatica, sfruttando i numerosi canali.
Consente ai candidati di diventare "eroi", protagonisti della scena.
Permette alla gente di "avvicinarsi" alla politica, senza farla sembrare una situazione straordinaria.
Ricerca attentamente il consenso.
Utilizza, quasi da sempre, metodi per fotografare le idee degli elettori, per registrarne le emozioni, positive e negative, e per pianificare accuratamente gli incontri per un ascolto attivo.
Studia le possibili tendenze con i sondaggi, predice i risultati.

Il marketing nella politica si occupa del posizionamento.
Spesso in Italia agevola il riposizionamento.
O, peggio, il consolidamento.

Il marketing in politica, però, quasi tradisce la regola di ciclo di vita del prodotto.
Tradisce la regola di rispettare il cittadino, con poca trasparenza.
E con tanta pubblicità che, spesso, finisce con l'assumere i tratti dell'inganno.

Tutto ciò é colpa del marketing? O della politica?
O, peggio, del marketing nella politica?

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