Nel turismo, l'Italia si aggrappa all'heritage culturale, ma quando avremo risposte reali dalla politica nazionale?
L'Italia prosegue la propria retrocessione nel mercato internazionale del turismo. Purtroppo, stando alla classifica WEF riportata nel rapporto sul turismo 2008, gli indicatori di competitività dell'offerta italiana di turismo segnalano l'ulteriore indebolimento del Paese. Il giorno dopo, in assenza di polemiche, ed addirittura in assenza di segnali da parte dei soggetti politici coinvolti nella campagna elettorale, cerchiamo di dedicare una minima attenzione sui criteri adottati dagli esperti WEF per misurare la competitività degli stati monitorati.
Il ranking ha tenuto conto dei seguenti macro-parametri:
1. Policy rules and regulations
2. Environmental sustainability
3. Safety and security
4. Health and hygiene
5. Prioritization of Travel & Tourism
6. Air transport infrastructure
7. Ground transport infrastructure
8. Tourism infrastructure
9. ICT infrastructure
10. Price competitiveness in the T&T industry
11. Human resources
12. Affinity for Travel & Tourism
13. Natural resources
14. Cultural resources.
1. Policy rules and regulations
2. Environmental sustainability
3. Safety and security
4. Health and hygiene
5. Prioritization of Travel & Tourism
6. Air transport infrastructure
7. Ground transport infrastructure
8. Tourism infrastructure
9. ICT infrastructure
10. Price competitiveness in the T&T industry
11. Human resources
12. Affinity for Travel & Tourism
13. Natural resources
14. Cultural resources.
Le categorie con cui sono aggregati gli indicatori sono:
(1) T&T regulatory framework,
(2) T&T business environment and infrastructure,
(3) T&T human, cultural, and natural resources.
(2) T&T business environment and infrastructure,
(3) T&T human, cultural, and natural resources.
La difesa della competitività del turismo nazionale si fonda, nella realtà, sulla terza, ovvero quella che aggrega le risorse naturali e storiche: é il patrimonio secolare che difende il turismo in Italia, mancando un impegno condiviso da parte della politica e scendendo la fiducia degli operatori, anche di quelli nazionali.
Dove é stata riscontrata la debolezza maggiore? Secondo la ricerca 2008:
"The government is not seen to be prioritizing the sector (ranked 97th). In addition, ground transport infrastructure requires upgrading, and there are some safety and security concerns in the country (81st)".
L'Italia dovrebbe assumersi la responsabilità di non aver dedicato una piena attenzione al rilancio del settore turistico: vedendo i parametri di riferimento, il Paese é praticamente subordinato al mantenimento del valore del proprio patrimonio artistico e culturale, in assenza di un coordinamento nazionale che intenda unificare lo sviluppo delle infrastrutture, il potenziamento delle risorse pubbliche e private, gli sforzi di marketing per promuovere una netta discontinuità in grado di attrarre anche gli investitori esteri.
Infine, sarebbe utile disporre di un sistema di rilevazione nazionale dei dati turistici riguardanti i trend della domanda ed i livelli qualitativi dell'offerta. Potrebbe risultare vantaggioso anche un "censimento" delle risorse turistiche, individuando un design nuovo con cui poter individuare le tipologie di strutture e valutarne l'attrattività e la rispondenza alle esigenze di un turismo più evoluto, esigente e responsabile.
La classe politica si deve impegnare ad arrestare il declino del Paese, non deve sottovalutare il turismo ed il settore dei trasporti interni, non si può perdere altro tempo: le conseguenze sarebbero così gravi da segnare, in 3/5 anni, un arretramento difficilmente recuperabile in pochi anni. Il turismo richiede risposte, ed il Paese dovrebbe promuovere una collaborazione anche internazionale, e non puntare su una pericolosa approssimazione e sulla presunzione che il Paese dispone di un ricco patrimonio artistico. Anche le bellezze italiane debbono essere meglio valorizzate, e non possono essere l'unica leva su cui far affidamento per la tenuta competitiva del Paese in uno scenario turistico internazionale.
Labels: competitività, infrastrutture, italia, marketing, patrimonio artistico e culturale, turismo
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