Il 'Sistema Italia' e la competitività: idee innovative e proprietà intellettuale nelle imprese
Il nostro Paese é poco "innovativo", in generale. L'Italia é molto indietro rispetto ai seguenti stati UE: Regno Unito, Svezia, Svizzera, Finlandia, Danimarca, Germania. E si trova in una posizione inferiore verso altre nazioni UE: Olanda, Irlanda, Austria, Francia, Belgio, Lussemburgo, Islanda. Se si parla di innovazione, l'Italia è molto indietro rispetto a Giappone, Canada e Stati Uniti. Questa situazione di "arretratezza" é confermata dai risultati di una ricerca commissionata dalla Comunità Europea, esattamente dalla Direzione Generale Impresa.
La ricerca ha considerato come criteri di classificazione i fattori di guida dell'innovazione, gli investimenti in ricerca e sviluppo, le misure che favoriscono le innovazioni delle imprese, l'implementazione delle forme di innovazione ed i livelli di successo raggiunti, infine i diritti di proprieta' intellettuale.
L'Italia e' inserita dagli analisti di Bruxelles nel gruppo degli "innovatori moderati" insieme con Spagna, Estonia, Repubblica Ceca, Slovenia e Cipro. Se la Spagna continuerà la sua crescita economica, con una politica di investimenti in ricerca e formazione, infrastrutture, miglioramento dei trasporti, e tra qualche anno "staccherà" l'Italia nella lista delle nazioni a "moderata innovazione", il nostro Paese correrà seriamente il rischio di trovarsi molto vicino agli stati ex-convergenti, una situazione del tutto inaccettabile ed ingiustificabile.
Innovazione, competitività, ricerca, formazione, conoscenza: sono tra i vocaboli più utilizzati dai politici, specialmente in questo periodo di campagna elettorale. Ma i consensi non possono essere "strappati" con slogan facili e ripetuti, serve una reale visione ed un concreto impegno di tutta l'Italia per poter ripartire, dopo una situazione di stasi che perdura da circa 10 anni.
Labels: competitività, formazione, innovazione, italia, proprietà intellettuale, ricerca
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