Il turismo in Italia? una risorsa di valore per il Paese, da trattare come tale
Molto spesso si leggono articoli sulla stampa che trattano il tema della competitività delle imprese italiane, rispetto alle aziende di altri stati comunitari. In numerosi articoli i giornalisti imputano alla frammentarietà del sistema industriale la causa principale della minore competitività delle imprese, generalmente l'altro "freno" é imputato alla minima 'ricerca e sviluppo', da cui dipendono conseguentemente la scarsa innovazione tecnologica, a cominciare dalla modesta informatizzazione dei processi (a parte quelli amministrativo-contabili) e dalla limitata automazione delle attività produttive nelle PMI. Il turismo come si pone di fronte alle piccole imprese? E' una questione di primaria importanza, considerando che sono proprio le strutture ricettive 'piccole' la possibile forza del prossimo futuro. In Italia, infatti, negli ultimi anni, sono state le strutture agrituristiche ad attrarre nuovi segmenti di clientela, anche dall'estero, quasi a rispondere alla pressione competitiva esercitata dai leader della ricezione turistica come le catene alberghiere internazionali.
Quale potrà essere il fattore di innovazione negli agriturismi? La progressiva valorizzazione della tecnologia IT di base, a partire dal canale internet (i siti web sono sempre più visitati dai clienti, che li consultano alla ricerca di informazioni importanti come foto, programmi, prezzi, testimonianze scritte da persone già ospiti), per proseguire con i servizi di informazione come l’email marketing.
Ma non sono "solo" le piccole strutture turistiche chiamate ad innovarsi, confrontandosi con il progresso ed ovviamente con i 'big player': tutto il settore del turismo italiano deve difendersi dai sistemi di offerta esteri, ad esempio contrastando l'offerta emergente della Spagna e della Croazia.
Della situazione generale se ne é parlato al recente convegno promosso da CONFINDUSTRIA. Ecco come IlSole24Ore ha descritto la giornata: "Il turismo è uno dei settori chiave dell'economia dell'Italia e occorre che il Governo lo metta al centro delle attività coinvolgendo tutti i settori produttivi del Paese. Ma anche gli imprenditori devono fare la loro parte e fare sistema per recuperare il terreno perso negli ultimi anni. Il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, intervenendo alla giornata sul turismo, ha ribadito che se da una parte «abbiamo bisogno di un Governo che decida» anche in questo settore, dall'altro «le aziende sono ancora troppo piccole e ci sono troppi corporativismi».
Per il Presidente di Confindustria, «all'Italia serve uno sforzo comune di Governo, Regioni e operatori economici per rilanciare il settore turistico. Non possiamo rassegnarci al declino - ha detto - e dobbiamo riuscire a ridiventare i numeri uno nel mondo». Montezemolo ha sottolineato che la formazione degli operatori turistici rimane un punto fondamentale e ha ricordato i dati di un primato che ormai non è più tale. Ha ribadito che l'Italia ha lavorato male perchè sul piano della ricettività turistica dal primo posto degli anni '70 il Paese è scivolato al quarto posto degli anni '90 «E - ha aggiunto - in assenza di decisioni rapide, rischiamo di scivolare al settimo posto della graduatoria».
«Bisogna crescere, unirci, fare sinergie e fare sistema. Occorre affrontare nel turismo un'analisi comparativa con i concorrenti» e soprattutto affrontare il tema della formazione che è essenziale. Il presidente di Confindustria, inoltre, ha ribadito il proprio assenso alla proposta del vice presidente del Consiglio, con delega al turismo, Francesco Rutelli, sulla riforma della stagionalità del calendario scolastico che porterebbe a un miglioramento dell'offerta turistica del nostro paese. Rutelli ha affermato che nel turismo «l'Italia deve tornare campione del mondo» e ha aggiunto: «ne ha le qualità e se lavoriamo insieme il turismo sarà l'industria del XXI secolo»".
Certamente in Italia, nel settore del turismo, esistono tante, tantissime strutture di modeste dimensioni. Possiamo augurarci che un processo di consolidamento si sviluppi, presto. Ma probabilmente il Paese necessita di un programma politico pluriennale per lo sviluppo del turismo nazionale. Non può essere lasciato alla sola iniziativa privata, tenendo conto della necessità di combinare diversi piani di investimento, come le infrastrutture di collegamento ed i vettori di trasporto, Alitalia a parte.
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