Marketing Intelligence

Il processo informativo di Intelligence a supporto delle ricerche di marketing, applicato principalmente per conoscere la composizione e le dinamiche di un particolare mercato ed il livello di competitività delle società leader

Thursday, July 05, 2007

In Italia il marketing é poco valorizzato, i risultati? Scarsa innovazione e indebolimento delle imprese. BISOGNA RIPENSARE IL MARKETING


L'EMAC - European Marketing Academy - organizzerà il prossimo anno la nuova edizione della conferenza internazionale sul marketing. Vuole essere un'opportunità per comprendere quale sia il valore attuale del marketing, come questa importante funzione aziendale possa sostenere le imprese nel mantenere il proprio posizionamento competitivo e nello sviluppo di nuove linee di business.

Il titolo della conferenza, "Marketing Landscapes: A Pause for Thought", delinea i principali obiettivi dell'edizione 2008: interpretare gli scenari del marketing, promuovere una riflessione sul proprio valore come strumento strategico, capire come sia evoluto e come sia stato "accettato" dalle imprese, discutere su alcuni limiti e sulla complessità raggiunta, anche come conseguenza della proliferazione di numerosi paradigmi di marketing. Paradigmi che, non sempre, sono stati correttamente definiti, ma hanno concorso nel provocare una confusione.
Leggendo la scheda che presenta la conferenza, si scorge un quesito fondamentale, che già da solo innalza l'attenzione e, se venisse affrontato e risolto nel corso dei lavori, garantirebbe il raggiungimento di un successo: si ha bisogno di un unico, chiaro, paradigma di marketing, oppure debbono esistere differenti paradigmi?

Troppo spesso si legge di argomenti che riguardano il marketing, ma non sempre in modo corretto: diverse ricerche confermano la scarsa diffusione dell'innovazione (organizzativa, tecnologica) del Paese, a partire dalle imprese e dalla Pubblica Amministrazione. La parola "innovazione" sempre più spesso é associata al termine "competitività", ma non altrettanto spesso é posta in relazione alla scienza di marketing, che dovrebbe essere l'indicatore strategico delle organizzazioni che ambiscono a migliorare, a crescere strutturalmente.

Nel 2004 l'Ing. Meacci (Databank), così intervenne ad un evento promosso dall'Associazione Italiana di Marketing - AISM: "la maggior parte delle attività di marketing si riduce alle sole pubblicità e vendite e finisce per giocare un ruolo tattico, non strategico". Purtroppo in Italia il marketing é troppo spesso confuso come un elemento utile per la promozione dell'offerta, quindi viene "accettato" dai manager aziendali come una leva commerciale. Si tratta di un grave errore, le cui conseguenze sono certamente il progressivo indebolimento delle imprese che non puntano a qualificare la funzione marketing ed a ricondurre al suo valido apporto la pianificazione strategica e la programmazione industriale del sistema di offerta.

Finchè il termine "innovazione" viene utilizzato per completare slogan e non per progettare il futuro, e continuando ad equivocare sul marketing e sulla sua importanza, sarà purtroppo difficile far progredire il sistema industriale nazionale. Bisognerebbe prendere seriamente in attenzione la conferenza 2008 EMAC, e cercare di costruire in Italia un dibattito, non solo culturale, sul ruolo del marketing e sul suo significato: alcune recenti iniziative che si sono tenute nel Paese hanno speculato sul marketing, finendo con l'essere solo delle opportunità di pubbliche relazioni. Il marketing, come la tecnologia, non dovrebbe essere un pretesto per promuovere eventi di modesto significato, ma dovrebbe essere trattato con estrema attenzione e rigore.

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