Marketing Intelligence

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Thursday, October 30, 2008

La Turchia "bussa" alle porte dell'Europa: si candida per diventare leader nel turismo, grazie ad una strategia competitiva



La Turchia inizia a far paura all'Italia! Nel turismo la crescita della Turchia deve far riflettere, anzi da tempo avrebbe dovuto invitare il settore turistico nazionale ad una reazione unitaria, quel celebre "fare sistema" che viene invocato tanto nelle trasmissioni televisive dagli esponenti politici (che sulla crisi devastante del turismo si nascondono da troppo tempo dietro a slogan e banali propositi) e da imprenditori distratti (sono crescenti i casi di investimenti italiani destinati ad infrastrutture estere, segno della sfiducia o, più probabilmente, della logica della diversificazione).

Si tratta di una crescita in linea con le aspettative della Turchia, che correttamente annuncia da diversi anni le proprie strategie di breve e medio periodo, e non si limita a vivere le stagionalità ed a cercare minime opportunità. In questi giorni è stata presentata la strategia della Turchia (
Turkey’s 2009 Tourism Strategy Announced):

- Turkey can turn the crisis into an opportunity if it promotes itself well internationally and adopts a reasonable price policy

- Turkey would focus in 2009 on destination-oriented advertising and promotional campaigns that aim to make Turkey a brand in tourism

- Turkey had a fruitful tourism season in 2008, attracting 18.5 million tourists in the first eight months of 2008 and seeing a 15 percent increase in the number of tourists from 2007; the tendering process, in which a firm would be assigned to carry out Turkey's advertising and promotional campaign abroad, would be transparent

Una notizia pubblicata nel mese di settembre, sul maxi stanziamento per la promozione della Turchia: "Ammonta a 320 milioni di dollari l'investimento congiunto del Ministero del Turismo turco e del settore privato per rafforzare la posizione della Turchia nel panorama turistico internazionale, aumentando l'impatto promozionale sui mercati emergenti. Secondo il magazine turco Ekonomist l'obiettivo è di arrivare ad ospitare, entro il 2012, 60 milioni di turisti ed aumentare le entrate derivanti dal settore fino a 50 miliardi di dollari. Per quest'anno le stime indicano un totale di 25 milioni di arrivi e 25 miliardi di dollari di entrate valutarie".

Proprio lo scorso anno, nel mese di giugno, la giornalista Elisa Canetti scriveva un articolo su Panorama intitolato:"Se anche la Turchia ci sorpassa in turismo".

Se succede, vuol dire che l'Italia merita di retrocedere, visto il dilettantismo che "guida" molti imprenditori, e troppi politici, confusi dalle logiche dei propri interessi piuttosto che impegnati a "servire" il Paese.

L'immagine dell'Italia sul turismo é vergognosa. Ne posso provare l'imbarazzante situazione, con una dimostrazione semplice del paradosso in cui siamo finiti:

il dinamismo della Turchia > http://www.eturbonews.com/tag/turkey

il consolidamento del Portogallo > http://www.eturbonews.com/tag/portugal

la decadenza dell'Italia > http://www.eturbonews.com/tag/italy

In Turchia puntano un un turismo sempre più qualificato, inserendo anche la leva del turismo religioso, un segmento destinato ad espandersi e fondamentale per intercettare flussi interessanti; non vengono sprecate anche le opportunità del turismo culturale (come in Portogallo), ma si cerca di attrarre anche la clientela facoltosa, puntando su luoghi esclusivi ed incantevoli soggiorni. Offrire l'elitè per non legarsi, solo, al turismo di massa.

I titoli che riguardano l'Italia: emblematici, fin troppo. Ad esempio:

Ryanair wants Alitalia’s pasta, Italy in last bid to sell Alitalia, closure looms, Attack on pilgrim tourists reignites Italy's row over immigrants (una notizia "sfuggita" ai media italiani, ormai presi dalle rassegne stampa piuttosto che impegnati a fare inchieste ed informazione; questa notizia sul Times è stata pubblicata così: "a savage attack on a Dutch couple who were holidaying in Rome has revived the debate in Italy over crime and immigration", e l'impatto sui media internazionali è stato forte, perchè hanno posto in evidenza che fossero due turisti, e non due cittadini tedeschi), "Our country today is at risk of being seen as old, not classical" (Italy's Reputation tarnished with tourists).

Mentre i Paesi che intendono espandere la loro industria turistica (perchè così dovrebbe essere visto, e gestito, il settore del turismo), sanno che senza una pianificazione strategica, senza gli investimenti internazionali, senza l'uso delle tecnologie applicate ai processi operativi di marketing, non può esserci crescita.

In Italia ci accontentiamo di sapere che al TTG si è registrata una buona affluenza.

E che “dobbiamo comunicare di piu’ e meglio l’immagine dell’Italia all’estero e per fare questo abbiamo bisogno almeno di 100 milioni di euro”. Impegno comunicato dal neo presidente dell’Enit, Matteo Marzotto. “L’Enit - ha detto Marzotto - investe una cifra relativamente piccola. Abbiamo 28 milioni di euro che ci servono a malapena a coprire la spesa corrente”. AUGURI!!!

Nota: per approfondire le notizie sul turismo, segnalo tre blog che seguo costantemente per la serietà dei contenuti e per la fiducia che rimpongo nei curatori:

http://www.robertamilano.com/ > ROBERTA MILANO

http://marketingusabile.blogspot.com/ > MAURIZIO GOETZ

http://www.tourismcafe.it/ > FABIO LAZZERINI

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