Marketing Intelligence

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Sunday, January 04, 2009

Lo standard XBRL può produrre un significativo processo di compliance, per guidare l'innovazione digitale della P.A. e delle imprese

Il Ministro Brunetta ha firmato il decreto per modificare il formato con cui si presentano i bilanci alle Camere di Commercio: dal 2009 l’Italia potrebbe essere il primo Paese al mondo a prevedere l’obbligo di usare il formato elettronico elaborabile Xbrl (eXtensible Business Reporting Language) per la presentazione dei bilanci.

Si tratta indubbiamente di un importante cambiamento, che collegato alla dematerializzazione della documentazione fiscale e contabile ovvero al processo di fatturazione digitale (nelle modalità elettronica e telematica), può determinare il recupero di quell'arretratezza che troppo spesso connota negativamente lo Stato italiano ed il mondo delle imprese.

Le tecnologie progrediscono di continuo, talvolta si mettono in discussione anche troppo repentinamente, ma a cambiare debbono essere i legislatori (adeguando leggi e regolamenti), seguiti certamente dagli uomini del business. L'innovazione per vincere deve vedere l'affermazione duplice delle trasformazioni a livello organizzativo (spesso il cambiamento risulta osteggiato, e vince il "conservatorismo" cieco ed inutile) ed a livello operativo (non basta affatto introdurre una nuova tecnologia, ma serve dimostrarne l'utilità attraverso delle precise linee guida che indichino, in modo chiaro, quali percorsi seguire e quali applicazioni sviluppare).

Lo standard XBRL non dovrà però essere equivocato come un sistema di trascodifica elettronico, ovvero un modo per rappresentare i dati finanziari adottando la tecnologia XML e rispettando un particolare schema (il cosiddetto "vocabolario", cioè l'interpretazione semantica delle strutture dei dati espressi in formato XML): nelle imprese si dovrà comprendere come questo standard sia destinato a produrre dei cambiamenti nel modo di produrre i dati, chiarendone le fonti e gli autori, proprio per aumentare il livello di trasparenza e rispettare i requisiti della public disclosure, alla base della riforma.

Ho seguito personalmente da anni questo standard, inizialmente in alcuni gdl ABILab: spero che la trasformazione "imposta" possa produrre un nuovo fenomeno di compliance, e quindi "obbligare" al cambiamento, per consentire al Paese non solo di recuperare il gap, ma di collocarsi subitaneamente tra i modernizzatori europei.

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