I pubblici attivi della tv
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Al Campus Universitario di Savona si é tenuto venerdì 4 maggio un interessante incontro con il Prof. Carlo Freccero, famoso autore televisivo ed esperto di comunicazione. Un breve resoconto é stato redatto e pubblicato sul blog del corso di Web Marketing sul Turismo, curato da Roberta Milano.
Segue un estratto dal post di Roberta Milano:
"Freccero ha saputo condurci in una lettura molto articolata e complessa dello scenario attuale e degli scenari futuri della comunicazione".
"Internet ha cambiato la modalità di fruizione del mezzo televisivo e, più in generale, le modalità di consumo (che interessano agli investitori pubblicitari). Oggi, secondo Freccero, l'audience vuole essere attiva, non vuole essere trattenuta ma coinvolta. I riferimenti a Internet sono continui, soprattutto ai blog e alle modalità di partecipazione che consentono".
Alcuni passi dell'intervento del Prof. Freccero:
"Siamo passati da IL PUBBLICO della tv generalista, a I PUBBLICI (target) della tv commerciale e, ora, a I PUBBLICI ATTIVI dell'era crossmediale. Tutto ciò in parallelo all'evolversi della Cultura (quella con la C maiuscola, univoca) in culture sempre più frammentate, fino alle infinite culure di comunità".
"Oggi un prodotto televisivo si lancia in rete, si consuma sulla tv e lo si commenta ancora in rte su blog e forum".
Il Prof. Freccero era già intervenuto sulla "crisi" della televisione generalista e sulla sorprendente crescita dei nuovi mezzi di comunicazione, specialmente di quelli a dimensione partecipativa. Una lunga intervista curata da Giampaolo Colletti e disponibile sul sito ALTRA TV può essere collegata proprio ad alcuni passaggi che Roberta Milano ha riportato sul proprio blog.
“In un habitat deformato e saturo come questo trova spazio e forza per crescere l’’altra tv’, si torna a creare dei contenuti, più o meno validi, ma comunque visibili.
La televisione sta schiacciando gli orizzonti di riflessione e critica, tutto quello che viene proposto ha già in se una soluzione.
Quando si fa tv bisogna interrogarsi sullo spirito del tempo.
C’è oggi una domanda di sperimentalismo non soddisfatta dalla generalista.
Si fa televisione partendo da un approccio più di marketing che editoriale. E allora la risposta arriva da una serie di programmi che circolano fuori dalla paleo-tv, in circuiti alternativi.
Nascono web-tv, blog-tv, canali satellitari ed ora anche su digitale terrestre che cercano un loro pubblico di nicchia, allontanandosi dall’approccio di marketing della televisione generalista.
Oggi tutti siamo potenziali videomaker e costruiamo la tv che non c’è. Siamo diventati testimoni della storia. I giovani sono i protagonisti di una profondissima trasformazione”.
Come spiega Maurizio Goetz sul suo blog, il mondo del web ha anticipato la trasformazione della stessa tv, se non condizionato il modo di pianificarne i contenuti ed i palinsesti. Goetz ha tenuto un interessante seminario ad inizio anno, in cui ha parlato di Wiki Marketing: dopo anni di discussioni di Web Marketing, e dopo (troppi) convegni in cui i relatori tendevano a ripetere argomenti discussi già alla fine degli anni ’90, Goetz ha posto l’attenzione sul web 2.0 come opportunità per l’affermazione di nuovi strumenti in grado di coinvolgere attivamente gli utenti.
Si passa da un Consumer Behaviour, spesso confinato alle ricerche sul consumatore e sul suo profilo comportamentale tipicamente ex-post, ad un’analisi near real time, sfruttando proprio l’interattività e la multimedialità. Si studiano quasi nell’immediato le risposte del consumatore alle sollecitazioni della pubblicità, ed i messaggi tendono ad essere più personalizzati, al fine di poter informare e persuadere il singolo. Si tratta di un passaggio importante per un maggior controllo delle campagne di marketing virale.
Segue un estratto dal post di Roberta Milano:
"Freccero ha saputo condurci in una lettura molto articolata e complessa dello scenario attuale e degli scenari futuri della comunicazione".
"Internet ha cambiato la modalità di fruizione del mezzo televisivo e, più in generale, le modalità di consumo (che interessano agli investitori pubblicitari). Oggi, secondo Freccero, l'audience vuole essere attiva, non vuole essere trattenuta ma coinvolta. I riferimenti a Internet sono continui, soprattutto ai blog e alle modalità di partecipazione che consentono".
Alcuni passi dell'intervento del Prof. Freccero:
"Siamo passati da IL PUBBLICO della tv generalista, a I PUBBLICI (target) della tv commerciale e, ora, a I PUBBLICI ATTIVI dell'era crossmediale. Tutto ciò in parallelo all'evolversi della Cultura (quella con la C maiuscola, univoca) in culture sempre più frammentate, fino alle infinite culure di comunità".
"Oggi un prodotto televisivo si lancia in rete, si consuma sulla tv e lo si commenta ancora in rte su blog e forum".
Il Prof. Freccero era già intervenuto sulla "crisi" della televisione generalista e sulla sorprendente crescita dei nuovi mezzi di comunicazione, specialmente di quelli a dimensione partecipativa. Una lunga intervista curata da Giampaolo Colletti e disponibile sul sito ALTRA TV può essere collegata proprio ad alcuni passaggi che Roberta Milano ha riportato sul proprio blog.
“In un habitat deformato e saturo come questo trova spazio e forza per crescere l’’altra tv’, si torna a creare dei contenuti, più o meno validi, ma comunque visibili.
La televisione sta schiacciando gli orizzonti di riflessione e critica, tutto quello che viene proposto ha già in se una soluzione.
Quando si fa tv bisogna interrogarsi sullo spirito del tempo.
C’è oggi una domanda di sperimentalismo non soddisfatta dalla generalista.
Si fa televisione partendo da un approccio più di marketing che editoriale. E allora la risposta arriva da una serie di programmi che circolano fuori dalla paleo-tv, in circuiti alternativi.
Nascono web-tv, blog-tv, canali satellitari ed ora anche su digitale terrestre che cercano un loro pubblico di nicchia, allontanandosi dall’approccio di marketing della televisione generalista.
Oggi tutti siamo potenziali videomaker e costruiamo la tv che non c’è. Siamo diventati testimoni della storia. I giovani sono i protagonisti di una profondissima trasformazione”.
Come spiega Maurizio Goetz sul suo blog, il mondo del web ha anticipato la trasformazione della stessa tv, se non condizionato il modo di pianificarne i contenuti ed i palinsesti. Goetz ha tenuto un interessante seminario ad inizio anno, in cui ha parlato di Wiki Marketing: dopo anni di discussioni di Web Marketing, e dopo (troppi) convegni in cui i relatori tendevano a ripetere argomenti discussi già alla fine degli anni ’90, Goetz ha posto l’attenzione sul web 2.0 come opportunità per l’affermazione di nuovi strumenti in grado di coinvolgere attivamente gli utenti.
Si passa da un Consumer Behaviour, spesso confinato alle ricerche sul consumatore e sul suo profilo comportamentale tipicamente ex-post, ad un’analisi near real time, sfruttando proprio l’interattività e la multimedialità. Si studiano quasi nell’immediato le risposte del consumatore alle sollecitazioni della pubblicità, ed i messaggi tendono ad essere più personalizzati, al fine di poter informare e persuadere il singolo. Si tratta di un passaggio importante per un maggior controllo delle campagne di marketing virale.
Per approfondimenti:
> dal blog di Roberta Milano
> dal blog di Maurizio Goetz
Labels: Carlo Freccero, consumer behaviour, Giampaolo Colletti, interattività, Maurizio Goetz, multimedialità, Roberta Milano, Web 2.0
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