Il turismo italiano é terzo in Europa per ricavi: "in barba" ai portali, ai blogger, alle polemiche
Il turismo italiano, leggendo una nota giornalistica che riportava sul meeting tenutosi a Strasburgo 'Il turismo italiano e l'Europa', é terzo nella classifica dei ricavi di settore.
Un articolo AdnKronos così informava, riguardo all'intervento del Presidente dell'Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, Umberto Paolucci: ''Ancor oggi, nonostante i grandi mutamenti in atto nello scenario turistico mondiale, il bacino europeo mantiene alcuni primati: e' la prima area del mondo per l'intensita' degli scambi interni e con l'estero dei flussi turistici, 24 milioni di persone impegnate, 5% di prodotto interno lordo (cifra che per alcuni Stati membri sale all'8%), due milioni e mezzo di imprese, prevalentemente piccole''.
''Ma per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati - conclude il Presidente dell'Enit -sara' fondamentale l'attuazione di un grande progetto di promozione d'immagine e anche commerciale del turismo comunitario per valorizzare i nostri itinerari, i nostri grandi tour, le citta' d'arte, i grandi eventi culturali, i grandi parchi ed anche lo straordinario panorama regionale e locale di costumi, di folclore, di tradizioni, di gastronomia, di artigianato''.
Torna quindi di attualità il progetto di comunicazione del turismo italiano: non basta la miglior pianificazione del sistema di offerta, articolando servizi e prodotti turistici e cercando di trovare una forma coerente di sviluppo, serve anche "accompagnare" la proposizione generale del turismo con un piano di comunicazione.
Ed una volta definito il piano, sarà indispensabile completare il progetto del portale nazionale del turismo, in modo da consegnare uno strumento interattivo capace di informare e, soprattutto, coinvolgere milioni di persone interessate a visitare il Paese.
Indubbiamente il consolidamento del settore dovrà far leva sulla tecnologia applicata, e su una strategia di marketing e di comunicazione: il marketing per poter analizzare la domanda e la sua evoluzione su scala nazionale, insieme ai trend locali ed allo studio dei cosiddetti casi di successo, cioè quei siti turistici in grado di attrarre ogni anno decine di migliaia di visitatori, soprattutto stranieri; la comunicazione per poter eseguire delle analisi di contesto ed esaltare il valore di un portale dedicato proprio al turismo.
Ad inizio anno si é creata in Italia una confusione riguardo proprio all'utilizzo del canale web come veicolo di notizie e dati sull'offerta turistica del sistema Paese: alla confusione si sono aggiunte numerose polemiche, e talvolta i giornalisti invece di studiare il caso hanno preferito dare spazio alle grida manzoniane del web. In molti, forse in troppi, hanno criticato il progetto Italia.it. Alcuni dei "critici" hanno poi lanciato facili invettive, denigrando oltre ogni limite il progetto stesso, ed in questo modo danneggiando comunque l'immagine di quanti impegnati, a livello di pubblica amministrazione, al rilancio del settore turistico.
Ad oggi, a distanza di pochi mesi, la polemica è cessata: ma sono scomparsi anche tutti gli impegni di quanti, per pubblicità o "protagonismo", si erano quasi catapultati in un progetto di rifacimento, ad esempio Ritalia.
Nessuno si é accorto dell'improduttività di Ritalia: neppure quei giornalisti così desiderosi di scrivere di turismo, portali, web, blog....
Per fortuna che il settore turistico, un'industria che é capace di attrarre comunque capitali esteri, vive e, si spera, vivrà ancora meglio.
Labels: comunicazione, italia.it, marketing, ritalia, turismo
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